Il territorio
Valderice in clip...
I LUOGHI DI DELIZIA
[Original English] Tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 Valderice iniziò ad arricchirsi di sontuose ville nelle qual i nobili ed aristocratici trapanesi ed ericini trascorrevano lunghi periodi di villeggiatura. Risale ai primi del XX secolo la costruzione di Villa Minaudo-Quartana (oggi Villa Adragna), dalle linee rigorosamente geometriche di ispirazione gotica e romanica. Elemento peculiare della villa è il giardino, nel quale si armonizzano diverse tipologie di composizione: all’italiana, rocciosa ed esotica. Da un vasto parco è circondata anche Villa Adragna d’Altavilla (oggi Villa Betania). In origine insediamento padronale a servizio del fondo, poi ampliata ed indirizzata a finalità di villeggiatura, la villa è stata ristrutturata ai primi del ‘900. Dotato di monumentali edifici, il complesso è dal 1948 di proprietà della Curia Vescovile di Trapani e dal 1960 – grazie al benemerito Padre Antonio Campanile – è sede di un Istituto Medico Psico-Pedagogico. Sotto l’odierna pineta comunale, sulle terre che un tempo appartennero al convento ericino di San Francesco, agli inizi del XX secolo il senatore Giuseppe D’Alì eresse una dimora di villeggiatura che successivamente passò ai Manzo e pervenne poi a gli Abate (attuali proprietari). Villa Maria Grazia è al centro di un lussureggiante parco con […]
I LUOGHI DEL SILENZIO
[Original English] Valderice ama la sua storia fatta di piccoli eventi e grandi uomini. Più che le singole opere artistiche e monumentali è, spesso, l’armonia dell’insieme che crea suggestione e predispone l’animo e la mente ad una spiccata sensibilità che suggella un momento della vita, rimarcandone particolari emozioni, poi ricordate nel tempo. Questo territorio suscita forti passioni e stimola il gusto del bello. Questo paesaggio attende solo di essere tramutato in quadro, in opera d’arte. Ciò avverrà ogni volta che sentiremo il nostro cuore battere più forte, ogni volta che ai nostri occhi apparirà l’incantevole Valderice.
I LUOGHI DEGLI EVENTI
[Original English] Il Teatro Nino Croce ex Teatro San Barnaba, che d’estate ospita cinema, danza, musica, prosa ed altre forme d’intrattenimento, svolge un importante ruolo sociale e mira alla promozione e al coinvolgimento delle risorse umane del territorio. Sorge su un’area di oltre 1800 m.q. ed è meta di migliaia di spettatori che assistono dalle sue gradinate agli spettacoli organizzati. 7 Dal 1992 un evento anima la vita dei valdericini nelle prime settimane dell’anno. Il Carnevale è alle porte e in un grande capannone fervono i preparativi per l’allestimento dei carri allegorici. Ha valenza divulgativa ed educativa la fase di approntamento delle scene. Finalmente arriva il giorno tanto atteso. La via principale di Valderice è un tripudio di colori e di suoni. Gruppi di giovani danzatrici precedono i carri allegorici. Le spettacolari scenografie in cartapesta, ispirate a temi di satira politica e di costume, incedono tra due ali di folla suggellando settimane di duro lavoro che, sotto la supervisione dell’Associazione Comitato Carnevale di Valderice, ha coinvolto i gruppi ricreativo-culturali, i comitati delle frazioni e le scuole. Cambia l’atmosfera. Cambia la scena. E’ Natale. Nel Parco Urbano di Misericordia attraverso quadri statici viventi si rappresentano alcuni passi biblici. “ LA BIBBIA […]
I LUOGHI DI RELAX
[Original English] Dalle alture che circondano Valderice il paesaggio appare nella sua impareggiabile bellezza, nell’alternarsi di colori ora forti ora sfumati che rendono unico questo palcoscenico naturale avvolto da un clima mite tutto l’anno. Ai superbi panorami valdericini è legata la posizione della Piazza Cristo Re, che la strada principale del paese separa dall’omonima Chiesa (eretta nel 1950 e sei anni dopo divenuta Matrice). Con la sua diruta chiesa, la collina di San Barnaba ci porta ad immagini lontane nel tempo, rese ancor più seducenti dal percorso paesaggistico che attraversa la Pineta Comunale. E’ uno dei polmoni verdi del paese, meta prescelta per il relax nelle serate estive, dotata di attrezzature per il gioco dei più piccoli e per lo sport. Ai suoi margini, scavata in un costone della collina, quella che un tempo fu una cava di tufo abbandonata è oggi una grande arena ad anfiteatro dove le immagini e i suoni dello spettacolo dell’arte si fondono con quelli dello spettacolo naturale. Pur non rinunciando ad una originale modernità, il Teatro di San Barnaba, inaugurato nel 1993, presenta linee e concezioni classiche con un palcoscenico circolare ed una gradinata ornamentale che rievoca la rotondità ellittica dell’anfiteatro romano. Da qualunque […]
I LUOGHI DELLA MEMORIA
[Original English] L’ex Molino Excelsior, a San Marco, è una significativa testimonianza di archeologia industriale. Mostra un interessante prospetto dei primi decenni del ‘900 con decorazioni di gusto liberty. Fondato nel 1904 da Vincenzo Gervasi e destinato alla macinazione del grano, l’opificio fu progettato dalla ditta italo-svizzera ‘Fratelli Buhler’, che fornì anche i macchinari in ghisa, larice e acciaio che sono ancora visibili all’interno. Gli ambienti, con copertura a capriate lignee e tegole, conservano anche alcuni attrezzi di lavoro. Espressione urbana della locale borghesia terriera, ancora funzionante negli anni ’60 del secolo scorso ed oggi di proprietà del Comune di Valderice, l’ex molino costituisce l’anello di congiunzione tr a passato, presente e futuro. Nella piazza antistante la chiesa di San Marco nel 1957 venne collocato il busto di Sebastiano Bonfiglio. Nato a San Marco nel 1879, contadino, autodidatta, socialista, uomo di grande spessore morale, sindaco di Erice nel 1920, auspicò il trasf erimento della sede comunale dalla vetta a San Marco; fu ucciso il 10 giugno del 1922 sulla strada che collega Erice a Valderice, vittima dei possidenti e dei mafiosi ericini che a alle sue idee si opponevano. La frazione di San Marco è il più antico tra i […]
I LUOGHI DI CULTO
[Original English] Per comprendere appieno la vita, il costume, il credo religioso del popolo valdericino, bisogna fermarsi a contemplare le numerose edicole votive disseminate qua e là lungo le vie principali e nella campagna. Veri e propri ‘santuari’ della cult ura popolare, i ”fiureddi” o “cappilluzze” (come vengono chiamate volgarmente) per secoli hanno rappresentato il punto di riferimento per i fedeli che non potevano raggiungere il Santuario di Custonaci o la vetta di Erice per rendere omaggio alla Madonna. Davanti ad esse hanno piegato il capo in segno di cristiana reverenza ed hanno devotamente pregato tantissime umili e semplici persone. Molte erano votate ai Santi, dei quali ospitavano un piccolo simulacro ed ai quali si impetrava l’intercessione per guarire da una malattia o per altre necessità Nel 1741 erano ben 35 le chie se e gli oratori presenti nel territorio dell’attuale Valderice. Parte di questo patrimonio oggi è del tutto scomparso o irrimediabilmente danneggiato, come per esempio la Chiesa di San Barnaba, secondo il Castronovo fondata in epoca normanna (nel XII secolo), secondo altri studiosi addirittura esistente prima dell’arrivo degli Arabi. Nel silenzio della collina, le mute pietre e gli instabili archi testimoniano i secoli di storia che avvolgono questo […]
I LUOGHI DELL’ARCHEOLOGIA
[Original English] Prima della riforma borbonica la storia del territorio valdericino si intreccia con quella di Erice. Le ricerche effettuate alla fine dell’800 dall’erudito parmense Marchese Guido Dalla Rosa, e nei primi anni ’80 del secolo scorso dall’equipe dello studio so Francesco Torre, hanno dimostrato che l’uomo ha abitato questo lembo di Sicilia sin dal Paleolitico Superiore. A quel periodo risalgono questi strumenti litici provenienti da Rocca Giglio. Risalenti al Paleolitico sono pure alcune incisioni lineari, probabilmente utilizzate per limare strumenti di selce, scoperte dal Torre in una grotta in contrada Misericordia. Nello stesso antro il Torre ha scoperto alcune incisioni che fa risalire al periodo Paleocristiano e che raffigurano una croce scolpita nella roccia con un Cristo e le montagne del Golgota ai suoi piedi, e il volto di un vecchio con una lunga barba (quasi sicuramente l’immagine di un Cristo). Un’altra Croce è scolpita su una delle due pareti d’ingresso. Altre indagini archeologiche hanno portato alla luce interessanti reperti databili tra il 2200 ed il 1500 a.C.. Due provengono da una grotta dell’area di Rocca Giglio, grosso affioramento roccioso dove persiste un suggestivo ambiente naturalistico con macchia mediterranea ancora intatta: sono un frammento di ceramica àcroma ed un […]
I LUOGHI DI INCANTO
[Original English] Valderice è adagiata su una verde collina, circondata da lussureggianti giardini baciati dal mare che sfuma all’orizzonte il suo colore. Questo scenario naturale stimola sensazioni diverse, richiama alla memoria culture, usi e tradizioni, esalta lo spirito, appaga i sensi. Monte Erice (per secoli chiamato ‘San Giuliano’) sovrasta questa valle imponendole il diritto ad una storia comune di civiltà, di simbiosi di vita e costumi. Valderice si è formata attraverso un lento e spontaneo processo economico e sociale che, a partire dalla fine del ‘700, ha interessato tutto l’agro ericino. Le vicende storiche di San Marco (che per decenni fu il principale borgo dell’attuale Valderice) e di Paparella (che secondo la tradizione popolare deve il suo nome alle papere che sguazzavano nell’abbeveratoio di una fonte) sono legate alla censurazione decretata nel 1789 da re Ferdinando IV di Borbone ed attuata due anni dopo da Tommaso Natale. Parecchie migliaia di ettari di terre demaniali del Monte San Giuliano vennero concesse in enfiteusi ai contadini, inducendoli ad abbandonare la città per andare a vivere in campagna, sul luogo di lavoro. Attorno ai bagli, alle fonti e alle chiesette rurali, nell’800 e agli inizi del ‘900 iniziarono a sorgere quei nuclei abitativi […]
I LUOGHI DELLA FATICA
[Original English] Il paesaggio rurale valdericino è ancora oggi segnato dall’evoluzione giuridica delle cosiddette “ parecchiate”, estensioni di terreno avviate a coltivazione e sottratte alla pastorizia e all’incuria, che a partire dal XV secolo iniziarono a sorgere all’interno dei feudi che traevano origine dai 14 casali dell’ Univèrsitas di Monte San Giuliano. In questo contesto sorsero i bagli, eretti per lo più nelle vicinanze di una sorgente e in alture dalle quali meglio potevano essere controllate e difese le terre. Furono concepiti per consentirvi lo svolgersi delle attività lavorative e domestiche in maniera autosufficiente. Elemento comune a molti bagli erano gli stemmi delle famiglie proprietarie che sovrastavano gli archi dei portoni d’ingresso o le porte principali dei cortili: questo è quello di casa De Nobili nel Baglio Mafi. Il Baglio Cuddìa (oggi Marini, inteso anche Baglio Sciare) sin dal XVI secolo fu a servizio del territorio Rizzuto-Sciare. Situato in posizione elevata ed eretto con precipua funzione difensiva, ha mantenuto l’originaria figura di fortezza, con una lunga cinta muraria. Il cortile interno, con pozzo centrale in pietra, dà alla struttura l’aspetto di una confortevole dimora stagionale. Negli appartamenti, buon gusto e funzionalità si armonizzano con le forme tradizionali. In un ambiente […]
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Ottimo portale, complimenti ! L’ho utilizzato qualche giorno fa ed è stato molto utile per potermi muovere all’interno di Valderice dove ho potuto ammirare i luoghi consigliati. Ho anche approfittato per acquistare delle gustosissime specialità.