23 maggio 1992 – 23 maggio 2022
10 libri per ricordare la Strage di Capaci
Biblioteca Comunale “Francesco De Stefano”
La Strage di Capaci fu un attentato di stampo terroristico-mafioso compiuto da Cosa Nostra il 23 maggio 1992 nei pressi di Capaci con una carica composta da tritolo, RDX e nitrato d’ammonio con potenza pari a 500 kg di tritolo, per uccidere il magistrato antimafia Giovanni Falcone. Gli attentatori fecero esplodere un tratto dell’autostrada A29, alle ore 17:57, mentre vi transitava sopra il corteo della scorta con a bordo il giudice, la moglie e gli agenti di Polizia, sistemati in tre Fiat Croma blindate. Oltre al giudice, morirono altre quattro persone: la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Vi furono anche 23 feriti.
In occasione del trentesimo anniversario dell’assassinio del giudice Giovanni Falcone eccovi una selezione di libri che ne ricordano il coraggio e l’impegno nella lotta alla mafia!
“Cose di Cosa Nostra” di Giovanni Falcone con Marcelle Padovani Un’analisi che parte dalla violenza, dai messaggi e messaggeri, per arrivare agli innumerevoli intrecci tra vita siciliana e mafia, all’organizzazione in quanto tale, al profitto – sua vera ragion d’essere – e, infine, alla sua essenza: il potere. Una testimonianza resa da Falcone dopo aver lasciato Palermo nel 1991, pubblicata in questa edizione da Rizzoli. clicca qui per approfondire e verificare disponibilità
“Giovanni Falcone: un eroe solo” di Maria Falcone con Francesca Barra Da vent’anni Maria Falcone si dedica a mantener viva la memoria di suo fratello con un’attività intensa che serva a tutti, ma specialmente ai giovani, come educazione alla legalità. È un’opera meritoria perché fu proprio grazie al lavoro di Giovanni che lo Stato trovò finalmente il modo per combattere con efficacia il fenomeno mafioso. clicca qui per approfondire e verificare disponibilità
“Noi, gli uomini di Falcone” di Angiolo Pellegrini con Francesco Condoluci Palermo, gennaio 1981. Il capitano Angiolo Pellegrini assume il comando della sezione Anticrimine dell’Arma dei carabinieri. Un ruolo scomodo: la mafia in Sicilia ha seminato una lunga scia di cadaveri eccellenti e tiene l’isola sotto scacco. Molto più di quanto si voglia ammettere. Unica speranza, un giudice palermitano che con alcuni colleghi ha fatto della lotta alle cosche la sua missione: Giovanni Falcone. clicca qui per approfondire e verificare disponibilità
“I disarmati: Falcone, Cassarà e gli altri” di Luca Rossi
Un’inchiesta giornalistica accurata, con interviste esclusive e del tutto inedite. clicca qui per approfondire e verificare disponibilità
“Quando Falcone incontrò la mafia” di Salvatore Mugno “Mi sono fatto le ossa a Trapani come sostituto procuratore. La mafia è entrata subito nel raggio dei miei interessi professionali con uno dei grandi processi del dopoguerra. Dieci assassinii e la mafia di Marsala dietro le sbarre. Era il novembre del 1967” raccontò Giovanni Falcone a Marcello Padovani. Il nostro volume ricostruisce, in modo puntuale proprio l’intenso e pressoché sconosciuto tirocinio di giudice antimafia di Giovanni Falcone a Trapani (1967-1978), attraverso i processi da lui istruiti. Racconta, al contempo, grazie alle molteplici testimonianze di amici, colleghi e cronisti di quel tempo, la spumeggiante sfera sociale e l’interessante coté privato della sua vita. clicca qui per approfondire e verificare disponibilità
“Cinque delitti imperfetti” di Claudio Fava Tornare dopo anni sui luoghi di cinque delitti: perché? Se i delitti sono delitti di mafia e i luoghi siciliani, tornare significa scoprire storie, personaggi, complicità, atmosfere che a prima vista erano sfuggite, scavare nei motivi e soprattutto nei significati di quelle morti. Claudio Fava ha deciso di ritornare sui luoghi dove furono assassinati Beppe Impastato, il commissario Boris Giuliano, il giornalista Mauro Rostagno, il sindaco Insalaco e Giovanni Falcone: cinque avventure nella memoria e nella storia del nostro paese. clicca qui per approfondire e verificare disponibilità
“L’attentatuni: storie di sbirri e di mafiosi” di Giovanni Bianconi e Gaetano Savatteri
L’uomo della Dia di Palermo telefona al quartier generale di Roma parafrasando i comunicati con cui le BR, negli anni di piombo, scandivano le loro sanguinose azioni. Ma il suo annuncio giunge dal fronte di un’altra guerra, quella che oppone gli uomini dello Stato alla micidiale forza di Cosa Nostra, culminata nelle stragi del 1992, quando la mafia dispiegò tutta la sua potenza pur di eliminare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E’ un momento chiave della storia di un pugno di investigatori della Dia che, operando sotto copertura, riescono a penetrare nella struttura più interna della mafia attraverso un lungo e minuzioso lavoro di indagine. A 30 anni dalla morte di Falcone e Borsellino, una raccolta di storie e personaggi per raccontare ai ragazzi il loro coraggio e per continuare a lottare contro le mafie nel loro nome. clicca qui per approfondire e verificare disponibilità
“Non chiamateli eroi: Falcone, Borsellino e altre storie di lotta alle mafie” Nicola Gratteri e Antonio Nicaso ricordano le vite di chi, guardando la mafia negli occhi, ha deciso di difendere le proprie idee, la propria dignità. clicca qui per approfondire e verificare disponibilità
“Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando Giovanni è un bambino di Palermo. Per il suo decimo compleanno, il papà gli regala una giornata speciale, da trascorrere insieme, per spiegargli come mai, di tutti i nomi possibili, per lui è stato scelto proprio Giovanni. Tappa dopo tappa, mentre prende vita il racconto, padre e figlio esplorano Palermo e la storia di Giovanni Falcone, rievocata nei suoi momenti chiave, s’intreccia al presente di una città che lotta per cambiare. Giovanni scopre che il papà non parla di cose astratte: la mafia c’è anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Anche se ti chiede di fare delle scelte e subirne le conseguenze. Età di lettura: da 8 anni. clicca qui per approfondire e verificare disponibilità
“Da che parte stare” diAlberto Melis
Alberto Melis, attraverso le parole delle loro sorelle, Maria Falcone e Rita Borsellino, ricostruisce l’infanzia dei due magistrati con l’intento di ricordare ai ragazzi il loro esempio, ma anche di dare un messaggio di speranza. Perché la mafia si può davvero sconfiggere se tutti noi, anche da piccoli, facciamo il nostro dovere, come diceva Falcone, e scegliamo di stare dalla parte giusta del mondo. Quella dell’onestà. Un libro adatto a partire dai 10 anni d’età. clicca qui per approfondire e verificare disponibilità
Vi lascio con una frase di Giovanni Falcone:
“Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”
La Bibliotecaria Rosaria
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