Biblioteca Comunale “Francesco De Stefano”
Il 16 aprile 2020 a Oviedo nelle Asturie, dove viveva da anni, è scomparso lo scrittore cileno Luis Sepúlveda, dopo una lunga battaglia contro il coronavirus. Esule politico, guerrigliero, ecologista, viaggiatore dal passo ostinato, abile scrittore e inguaribile cantastorie, oggi in Cile viene ricordato come “hermagnero”, una crasi tra hermano, fratello, e compagnero, compagno, ma lui amava dirsi “due volte cileno”, perché oltre che nascere a Ovalle, un piccolo paese a nord di Santiago, era stato partorito in un albergo, l’hotel Cile.
Le sue opere, tutte pubblicate in Italia da Guanda, sono numerose e tutte caratterizzate da temi profondi, raccontati con mano sapiente. Sono storie che raccontano le terre da lui percorse, quelle del Sud del mondo, dove spesso l’uomo ha violentato la Natura, incapace di rispettarla. Sono storie avventurose, politiche, ecologiche che raccontano la Storia e gli eroi che la fanno, la Natura e il difficile rapporto con l’Uomo e poi ci sono le favole, un genere che Sepulveda ha saputo rinnovare, raccontando i temi eterni dell’amicizia, del rispetto delle differenze e del rispetto per la natura, con una magia unica.
Con il suo esordio, “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”, dedicato a Chico Mendes, Sepulveda regalò ai lettori un primo pezzo della sua intensa vita: sette mesi trascorsi nella foresta amazzonica con gli indios Shuar. (Clicca qui per approfondire e verificare disponibilità)
A questo seguirono: “Un nome da torero”, “La frontiera scomparsa”, “Incontro d’amore in un paese in guerra”, “Diario di un killer sentimentale” (tutti titoli presenti nella nostra Biblioteca). E tra le nuove acquisizioni vi suggerisco la lettura de “Le rose di Atacama”, una raccolta di racconti del 2000 …
Si compone di un insieme di trentacinque storie di uomini e di donne che hanno in comune la volontà di lottare per i propri ideali e di non piegarsi alle prepotenze. (Clicca qui per approfondire e verificare disponibilità)
… ed ora, ecco “La fine della storia” del 2016, che ha segnato un grande ritorno di Luis Sepulveda con un romanzo che resterà tra i suoi migliori.
Un romanzo che attraversa la storia del Novecento, dalla Russia di Trockij al Cile di Pinochet, dalla Germania di Hitler alla Patagonia di oggi, raccontando la battaglia finale di Juan Belmonte, l’eroe-alter ego dell’autore. Ed una storia d’amore nata dove sembra impossibile che l’amore possa esistere. (Clicca qui per approfondire e verificare disponibilità)
Sepulveda è stato indubbiamente una grande narratore, di quelli che raccontano per immagini e con pennellate di parole, che esprimono un concetto in una frase senza lunghi e ridondanti sproloqui.
Leggere Sepúlveda non richiede sforzi, le pagine scivolano sotto gli occhi, per cui la maggior parte dei suoi libri sono adatti a Lettori di tutte le età.
Tra le sue opere più famose in Biblioteca trovate la “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”.
Una favola amatissima, che ha parlato a generazioni di bambini, insegnando il rispetto per l’ambiente e l’importanza dell’amicizia e la possibilità di volare, basta avere il coraggio. (Clicca qui per approfondire e verificare disponibilità)
Mentre “Il grande libro delle favole” raccoglie in un unico volume: “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, “Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico”, “Storia di una lumaca che scoprì la lentezza”, “Storia di un cane che insegnò a un bambino la felicità” e “Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa”.
(Clicca qui per approfondire e verificare disponibilità)
“Nessun uccello vola appena nato, ma arriva il momento in cui il richiamo dell’aria è più forte della paura di cadere e allora la vita gli insegna a spiegare le ali”
Luis Sepúlveda, dal libro “Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico”
Ed io vi consiglio di leggere, leggere, leggere perché leggendo si vola alto!
La Bibliotecaria Rosaria
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